Cresce l’ottimismo sulla ripresa post-pandemia. Nel 2021 l’economia globale crescerà del 5,6%, mettendo a segno la miglior performance in 80 anni (Banca Mondiale). In ogni caso, il PIL complessivo globale rimarrà di oltre il 2% al di sotto dei livelli pre-pandemia e si tornerà a una crescita netta solo nel 2022. L’istituto di Washington avverte, tuttavia, che la crescita sarà fortemente disomogenea: mentre il 90% delle economie avanzate recupererà entro il 2022, la ripresa sarà significativamente più lenta nel resto del mondo.
Migliorano le prospettive anche per l’Europa. La Banca Centrale Europea ha rivisto al rialzo le sue stime di marzo: ora la crescita per l’euro area è prevista al +4,6% (era al +4,0% a marzo) nel 2021 e al +4,7% nel 2022 (contro il +4,1% precedentemente stimato). Allo stesso tempo, la BCE lancia un allarme sull’inflazione: +1,9% nel 2021 (con un picco del +2,6% nel quarto trimestre dell’anno).
Outlook positivo anche per l’Italia. Se a gennaio la Banca d’Italia stimava la crescita del nostro Paese al +3,5% nel 2021 e al +3,8% nel 2022, ora le previsioni sono significativamente più ottimiste: +4,4% nel 2021 e +4,5% nel 2022. La crescita del consumo delle famiglie post-pandemia resterà su livelli da record: +3,7% nel 2021 e +5,3% nel 2022.
Borse stabili a giugno. I principali listini europei hanno consolidato la crescita degli ultimi mesi senza troppe oscillazioni: +0,9% il CAC 40, +0,7% il DAX, -0,3% il FTSE MIB, -3,8% l’IBEX. A smorzare il trend crescente di maggio sono stati principalmente i timori legati alle criticità dimostrate dalle supply chain delle materie prime.
Continuano a crescere i petroliferi. A giugno l’indice FTSE Italia Energia ha guadagnato l’1,4%. Il Brent ha sfondato quota 70 dollari al barile e ha chiuso il mese a oltre 75, un rialzo di oltre l’8% rispetto a fine maggio. Rialzi ancora più consistenti per il WTI, che cresce di quasi il 10%: se a fine maggio un barile valeva circa 67 dollari, a fine giugno si scambia per oltre 73. L’aumento della domanda di petrolio dovuto alla fine delle restrizioni post-pandemia unita alle rigidità dell’approvvigionamento è responsabile dell’aumento dei prezzi.
Dopo la brusca frenata nel mese di maggio, a giugno l’indice IREX delle small mid cap pure renewable quotate su Borsa Italiana mostra timidi segnali di ripresa, andando in positivo del 3,5%.
La miglior performance arriva da Alerion Clean Power (+5,2%). L’espansione aziendale continua con l’acquisizione del 100% delle quote di tre società proprietarie di tre impianti fotovoltaici attualmente in costruzione in Romania, con una potenza complessiva di circa 14,3 MW. Ottimi anche i risultati di Renergetica (+5,2%) ed Esi (+3,1%).
Rimangono stabili i titoli di diverse aziende, tra cui Innovatec (+0,5%), Enertronica Santerno (-0,1%) e Falck Renewables (-0,1%). Enertronica Santerno si è aggiudicata la fornitura di inverter per storage di alta potenza per circa 16 MW, per un controvalore di circa 2,5 milioni di euro e ha comunicato un nuovo investimento di circa 1 milione di euro per l’ampliamento delle attività produttive nella Repubblica Sudafricana.
Falck Renewables, invece, ha acquisito il 60% di SAET S.p.A., azienda di Padova leader nella progettazione e costruzione di sistemi elettrici di Alta Tensione. Il prezzo concordato è di 5,5 milioni di euro. Parallelamente alle attività di M&A, continua l’aumento di capacità dell’azienda. Con l’entrata di esercizio dell’impianto di Brattmyrliden in Svezia, Falck ha aggiunto al suo portafoglio 74,1 MW di eolico.
La peggior performance mensile è di EEMS (-8,8%). All’azienda è stato comunicato che il Gruppo Industrie Riunite S.r.l. ha sottoscritto un accordo vincolante con gli azionisti rilevanti Gala Holding S.r.l. e Flower Holding S.r.l., avente ad oggetto la cessione di tutte le partecipazioni detenute dai medesimi azionisti nel capitale sociale di EEMS, pari rispettivamente al 63% e 27%. In forte ribasso anche Ecosuntek (-6,8%) e Iniziative Bresciane (-5,9%). Dopo il passo falso di maggio, la ripresa di questo mese evidenzia le speranze riposte dal settore delle rinnovabili nelle misure di politica energetica da adottare in Italia e in Europa. In quest’ottica, diventa cruciale la conversione in legge del D.L. Semplificazioni-bis e gli eventuali nuovi provvedimenti auspicati dai produttori da rinnovabili.