Il settore idrico ha vissuto negli ultimi anni una profonda trasformazione, guidata sia dalla regolazione che dall’innovazione tecnologica. Se in una prima fase l’intervento del regolatore nazionale è stato determinante per riavviare gli investimenti nelle opere infrastrutturali, oggi e in futuro è la tecnologia che guiderà il cambiamento.
Nel prossimo decennio, in tutto il settore delle utility la digitalizzazione trasformerà radicalmente sia i rapporti con la clientela che i processi interni. Da un lato, smart metering, algoritmi e interfaccia digitali renderanno il cliente sempre più un soggetto attivo. Dall’altro, i processi interni saranno rivoluzionati da manutenzione predittiva, servizi a rete dotati di sensoristica IoT (internet-of-Things) e flotte di veicoli intelligenti con sistemi di gestione digitale. I dati dell’ultimo rapporto Top Utility lo evidenziano molto chiaramente.
Già oggi, le Top100 dimostrano di essere ben posizionate nella digitalizzazione dei rapporti con la clientela. È significativo che tutte le utility abbiano progetti specifici in questo settore: operativi (per il 78%) o programmati. L’84% delle aziende intervistate operanti nei comparti del gas, dell’acqua o dell’energia elettrica ha all’attivo un sistema di smart metering. Tra le realtà del comparto elettrico, il 42% ha implementato o è prossima a implementare piattaforme per integrare i clienti nel sistema attraverso ad esempio servizi di demand response o smart charging. Infine, il 34% delle utility dichiara di aver inserito nel servizio di assistenza chatbot o altre forme di intelligenza artificiale .
Risultati oltre le attese anche per quanto riguarda la la digitalizzazione dei processi interni. Soluzioni avanzate per l’ottimizzazione dei processi attraverso big data, machine learning, blockchain, tecnologie cloud o reti neurali sono già utilizzate dal 58% delle utility analizzate. Quasi la metà (47%), inoltre, impiega per la manutenzione soluzioni digitali avanzate: predictive maintenance, droni, robot o realtà aumentata (AR). Inoltre, il 69% delle aziende afferma che il budget per la digitalizzazione nel prossimo triennio è destinato ad aumentare. Il settore elettrico, poi, è all’avanguardia nell’adozione di soluzioni IoT nel controllo della rete: queste sono già operative per la maggioranza delle utility (84%).
Nel settore idrico, alle prese con l’eterno problema delle perdite delle reti acqudottistiche, la smart grid potrebbe avere una valenza ancora più strategica. Sebbene già oggi il 25% delle utility attive in questo settore dichiari che la maggior parte della propria rete di acqua potabile è fornita di sensoristica di controllo e questa percentuale rimanga compresa tra il 25% e il 50% per un altro 29%, restano margini di miglioramento. E’ migliore la situazione nel settore depurazione, dove la maggioranza della rete è ‘smart’ per ben l’85% delle utility.
In un comparto in cui le attività sul territorio, sia di manutenzione preventiva che di pronto intervento, rendono cruciale la gestione del parco mezzi, la digitalizzazione della flotta può dare un significativo contributo all’efficienza operativa e all’ottimizzazione dei costi. Le Top100 hanno dimostrato di esserne consapevoli: sistemi di gestione ICT per le flotte aziendali sono attivi per quasi il 60% delle aziende e programmati o in corso di realizzazione per un altro 29%. Una flotta intelligente di veicoli operativi, quali ad esempio le squadre mobili di pronto intervento per reti idriche, apre la strada all’implementazione di metodi di ottimizzazione, con il potenziale di abbattere costi di gestione ed emissioni, migliorando al contempo l’efficienza del servizio. Soluzioni digitali sono operative per la metà delle utility, mentre un altro 20% se ne doterà nel prossimo futuro e un ulteriore 10% ha programmato di farlo .