Il mese di novembre è stato caratterizzato da un nuovo peggioramento della crisi pandemica, con pesanti effetti sull’economia reale. I dati macroeconomici più recenti della Banca Mondiale fotografano una ripresa resiliente nonostante la recrudescenza della pandemia. L’indice Pmi composito globale ha evidenziato un recupero dell’attività manifatturiera su scala globale nel terzo trimestre e anche il commercio mondiale è tornato a crescere. A inizio novembre le notizie sullo sviluppo dei vaccini anti-Covid hanno infuso ottimismo, migliorando le aspettative degli operatori sul prossimo futuro: l’indice Sentix che misura il sentimento economico globale è tornato in territorio positivo per la prima volta dopo nove mesi.
L’Europa, tra le aree più colpite dalla seconda ondata, ha, però, interrotto prematuramente la traiettoria di recupero. La Commissione Europea prevede una contrazione del PIL dell’eurozona del 7,8% nel 2020 e un rimbalzo del 4,2% nel 2021 e del 3% nel 2022. Sempre secondo le previsioni della Commissione, la disoccupazione continuerà a salire almeno fino al 2021, per poi declinare gradualmente a partire dal 2022.
Situazione drammatica anche in Italia. L’Istat prevede che il Pil crollerà nel 2020 dell’8,9%, segnando dunque una contrazione maggiore a quella dell’eurozona. Anche il ritorno alla crescita nel 2021 sarà più contenuto, al +4%. Positivi invece i dati del rimbalzo avvenuto nel terzo trimestre, con un +15,9% rispetto al trimestre precedente.
Il mese di novembre è stato euforico per tutte le Borse europee. Le notizie sugli esiti positivi dei test su alcuni vaccini hanno trainato i listini verso recuperi a due cifre. Il Dax tedesco nel periodo 30 ottobre-30 novembre è salito del 15%. Nello stesso periodo il Cac 40 è cresciuto di oltre il 20%, il Ftse Mib ha guadagnato quasi il 23% e l’Ibex il 25,2%.
Sentimento nettamente positivo anche nel comparto energetico. L’indice Ftse Oil&Gas ha avuto un trend ascendente per quasi tutto novembre, chiudendo il mese con una crescita del 26,7%. L’ottima performance dell’indice riflette la crescita dei prezzi petroliferi, spinti dall’attesa di una ripresa dei consumi con la fine della pandemia. Il Brent, che a fine ottobre si scambiava a poco più di 37 dollari al barile, chiude il mese in orbita 50 dollari. Stessa dinamica per il Wti che passa dai 35 dollari di fine ottobre a oltre 45 a fine novembre.
Dopo il crollo di ottobre (-9,6%), l’indice Irex delle small mid-cap pure renewable quotate su Borsa Italiana è in forte ripresa e nel mese di novembre ha segnato un aumento del 13%.
L’intero settore ha registrato numeri positivi, con le migliori performance realizzate da Innovatec (+29,8%), Agatos (+28,7%, che ha compiuto un aumento di capitale da un milione e mezzo di euro) ed Eems (+26%).
Nonostante la congiuntura, le imprese si dimostrano attive, con varie operazioni svolte nel mese. Falck Renewables (+14,6%) ha comunicato l’acquisizione congiunta con Eni New Energy US di un progetto solare da 30 MW in Virginia. Le stesse hanno anche ottenuto la gestione di impianti eolici e solari per 62 MW dopo l’acquisizione di Building Energy Holdings US.
Altri ottimi risultati arrivano da Algowatt (+17,1%), Seri Industrial (+12,6%) e Alerion Clean Power (+13,8%). Quest’ultima ha pubblicato recentemente la relazione dei primi nove mesi dell’anno, dove sono evidenziati un forte incremento rispetto al 2019 di Ebitda e della produzione elettrica.
Enertronica Santerno (+8,7%) ha annunciato che fornirà 190 MW di inverter fotovoltaici, che saranno utilizzati per costruire il più grande impianto della Colombia. Inoltre, si occuperà del revamping di 40 inverter per un valore totale di 1,3 milioni di euro e della costruzione con le nuove tecnologie di 5 nuovi impianti da 1 MW nel Lazio.
La peggior performance è di Renergetica (-6,7%), con un aumento del capitale sociale non gradito dal mercato. Anche Iniziative Bresciane (-1,2%) ed Esi (-0,7%) non hanno beneficiato del trend positivo. Quest’ultima, new entry dell’Indice Irex, non è riuscita a confermare le buone sensazioni della quotazione in Borsa avvenuta il mese scorso.
Nel complesso, il settore delle rinnovabili, dopo la frenata e le incertezze dovute alla pandemia, pare in ripresa, con i titoli dell’Irex Index in forte recupero rispetto alla flessione di fine ottobre. Gli obiettivi climatici più sfidanti annunciati dall’UE e il Green Deal come driver per il rilancio post pandemia, daranno nuovo impulso agli investimenti nelle rinnovabili e gli investitori stanno tornando a puntare con decisione sul comparto.