Nel 2016 è proseguito il trend di consolidamento, in particolare nel servizio idrico e nel waste management, comparti che sino ad ora erano stati meno interessati da aggregazioni e razionalizzazioni, trainate negli anni scorsi soprattutto dalle multiutility. Nel primo, anche a seguito della spinta data dalla normativa sull’unicità della gestione negli ATO, si è assistito a numerose aggregazioni, soprattutto nel Nord Est. Nei rifiuti, invece, le aree più dinamiche sono state il Piemonte e il Centro Italia. Assente il Sud, dove la carenza di local utility limita le possibilità di consolidamento.
In questo contesto in trasformazione il rapporto Top Utility, giunto alla sesta edizione, ha l’obiettivo di monitorare le performance delle maggiori 100 aziende (pubbliche e private) operanti in Italia nei settori dell’energia elettrica, del gas, del servizio idrico integrato e dei rifiuti.
Queste imprese, oltre ad avere un significativo impatto sullo sviluppo del territorio, sul funzionamento delle città e sulla qualità della vita dei propri abitanti, hanno un consistente peso sull’economia nazionale, con un volume d’affari che si aggira attorno ai 115 miliardi di euro (quasi il 7% del prodotto interno lordo) e una forza lavoro di quasi 142.000 unità.
L’indagine Top utility valuta in maniera integrata gli aspetti economico-finanziari, industriali, sociali ed ambientali che caratterizzano la gestione delle utility, attraverso la definizione di 201 indicatori quantitativi e qualitativi. L’analisi è articolata quindi su molteplici aree:
- le performance economico-finanziarie nell’ultimo triennio;
- l’efficienza della gestione operativa, declinata secondo le specificità dei differenti business;
- la sostenibilità socio-ambientale e la valorizzazione delle risorse umane;
- la comunicazione agli stakeholder nelle diverse aree: istituzionale, commerciale, finanziaria, ecc.
- l’attenzione ai consumatori e i rapporti con il territorio;
- gli investimenti, il patrimonio tecnologico, la ricerca e l’innovazione.
- Il quadro che emerge mostra, nel complesso, un settore dinamico che, pur nelle peculiarità territoriali, sta mutando rapidamente. Tecnologia e regolazione sono i driver principali, con la prima che sta assumendo un peso crescente. Digitalizzazione e convergenza tra sostenibilità e innovazione sono i trend emergenti che caratterizzeranno le strategie delle utility anche in un prossimo futuro che pare, ormai essere già il presente.
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