L’industria del waste management è giunta in Italia a uno snodo cruciale per il suo sviluppo. A fronte del dinamismo delle maggiori aziende e dell’evoluzione verso la circular economy, l’ultimo anno ha visto un sostanziale immobilismo delle policy nazionali. Sul piano industriale il panorama è articolato, caratterizzato dal consolidamento dei top player, ma anche dal persistere della frammentazione e da varie gestioni locali fragili e di corto respiro.
Il WAS Annual Report 2018 raffigura il quadro del settore della gestione dei rifiuti urbani, mappa gli investimenti e le operazioni straordinarie per tracciare i trend strategici prevalenti.
Il report delinea lo scenario competitivo, analizzando i 238 maggiori player attivi nel comparto della raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti urbani e in quello della selezione e valorizzazione dei materiali. Nel complesso, un settore con 11 miliardi di euro di valore della produzione, con operatori che spaziano dalle grandi multiutility quotate alle piccole-medie imprese locali e familiari. Crescono il fatturato e gli investimenti in entrambi i mercati, mentre proseguono le aggregazioni e integrazioni lungo la catena del valore.
Il settore rimane, dunque, dinamico, sebbene le operazioni straordinarie siano in calo rispetto al 2016, con 28 iniziative mappate, rivolte soprattutto alla crescita dimensionale, sul territorio, e all’integrazione industriale.
Le strategie sono, inoltre, protese ad aumentare la capacità di chiusura del ciclo dei rifiuti, soprattutto nella FORSU e nei recovered material, acquisendo o costruendo impianti. Proseguono le azioni di razionalizzazione e di ottimizzazione, spinte anche dall’avvio dei processi di digitalizzazione.
Il rapporto tra mercato e regolazione è uno dei temi centrali per un equilibrato sviluppo delle imprese e delle infrastrutture sempre più rivolte allo sviluppo dell’economia circolare. Come potrà evolvere il complesso quadro attuale della regolazione alla luce del debutto di ARERA? Il WAS 2018 esamina la situazione in altre nazioni europee, sia rispetto alle (poche) autorità indipendenti oggi esistenti, sia agli interventi (ben più numerosi) degli organi antitrust europei e nazionali. La definizione del sistema tariffario, del perimetro d’azione e dei livelli di qualità sono le principali sfide per ARERA.
Lo sviluppo dell’economia circolare cambierà la fisionomia dei mercati, che diventeranno sempre più interconnessi, integrati e globalizzati. La crescita delle materie prime seconde, l’ingresso di attori esterni al settore ambientale, il progresso tecnologico renderanno arduo definire i confini e gli scenari futuri. La trasformazione dell’industria del waste management sta accelerando e il settore sarà nei prossimi anni molto diverso da come lo conosciamo oggi. Serve dunque un salto in avanti anche dei policy maker italiani per disegnare una vera politica industriale.