Was Report: un patrimonio esclusivo di conoscenze nel settore del waste management e del riciclo.
Il rapporto annuale intende fornire un quadro vasto e dettagliato del settore, superando gli attuali approcci settoriali, tecnici e statistici parziali.
Nel dettaglio, lo studio 2024, intitolato “Waste management, la complessità dei cambiamenti”, è articolato sulle seguenti aree:
1. Lo scenario competitivo
- I maggiori player
- L’andamento economico-finanziario
- Gli investimenti
- Gli operatori della selezione e valorizzazione
- I principali operatori e i loro profili economici
- L’evoluzione e il consolidamento del comparto
2. La trasformazione negli anni
- Graduale convergenza tra i settori di rifiuti urbani e speciali
- Gli impatti dell’evoluzione tecnologica
- L’ingresso di player da altri comparti
- L’evoluzione dei compliance scheme
3. Il comparto dei rifiuti speciali
- Le utility attive nei rifiuti speciali
- Le performances economico-finanziarie
- I trend strategici prevalenti nel comparto dei rifiuti speciali
4. Le tendenze strategiche
- Le operazioni straordinarie attuate nel 2023
- Gli sviluppi nel 2024
5. L’assetto impiantistico italiano
- Gli impianti per il trattamento della frazione organica
- Lo stato degli impianti PNRR finanziati dalla M2C1 Linea 1.1 B
- Le nuove sfide: pannelli fotovoltaici, riciclo chimico plastiche e tessili
6. Materiali critici e decarbonizzazione
- I provvedimenti sulle materie prime critiche e le iniziative in Italia
- Il CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) e i suoi possibili impatti per il settore della gestione rifiuti
Il WAS Annual Report 2024 in breve
L’edizione 2024 del WAS Annual Report, i cui principali risultati sono qui sintetizzati, delinea un settore del waste management in crescita e sempre più consolidato, grazie alle molteplici acquisizioni che si sono susseguite negli anni. I mutamenti in atto, promossi dall’innovazione e dalle politiche comunitarie e nazionali di economia circolare, stanno ridefinendo le strategie delle aziende. Player da altri settori si affacciano nel settore, sia degli urbani che degli speciali, siglando alleanze con gli operatori storici per condividere risorse e know-how.
Lo scenario competitivo degli urbani
Il valore della produzione (VP) dei principali 120 player, pubblici e privati, della raccolta, trattamento e/o smaltimento dei rifiuti urbani (RU) è di 11,8 miliardi di euro (+3,8% sull’anno precedente). Nell’anno è proseguito il consolidamento del settore, con il VP medio che sale da 94,4 milioni nel 2022 a 98 milioni di euro. L’efficienza degli operatori, espressa sia in termini di RU gestiti/Numero addetti che di VP/Numero addetti, appare piuttosto diversa tra i cluster considerati.
La trasformazione negli anni
Il settore dei rifiuti è mutato in modo straordinario negli oltre dieci anni trascorsi dal primo WAS Annual Report del 2014. La convergenza tra RU e rifiuti speciali (RS), il ruolo crescente della ricerca e dell’innovazione, l’ingresso di imprese da altri settori, nuovi materiali e soluzioni di riciclo, la mutazione del sistema dei compliance schemes sono solo alcuni dei cambiamenti più evidenti.
Il comparto dei rifiuti speciali
Almeno un terzo dei player degli urbani è attivo anche negli speciali, tra cui 23 utility che hanno generato metà del valore della produzione, circa 5,9 miliardi di euro. Vi sono poi ulteriori 59 imprese, il cui volume d’affari è stato di 4,7 miliardi di euro (+12%) nel 2023. La redditività in termini di EBITDA/VP è piuttosto elevata e sale dall’11% al 14%. I diversi operatori si sono focalizzati sull’acquisizione di operatori, accordi di collaborazione e sull’avvio di nuovi progetti, tra cui quelli finalizzati a rendere più efficienti i processi di trattamento e recupero.
Le tendenze strategiche
Le operazioni straordinarie scendono da 45 a 33 iniziative, ritornando ai livelli del 2014, anche se la varietà in termini di strategie, player e aree di business coinvolte rimane elevata. La maggior parte sono acquisizioni e cessioni di quote societarie (55% del totale), seguite dagli accordi di collaborazione (27%). Le principali strategie sottese alle varie operazioni sono l’aggregazione (33,3%) e la crescita al di fuori dei comparti originari con l’acquisto di nuove attività (27,3%).
L’assetto impiantistico italiano
Il quadro impiantistico per la gestione rifiuti continua ad essere piuttosto diversificato sul territorio, con disomogeneità per settore e per area geografica. Le differenze sono evidenti soprattutto per gli impianti di trattamento della frazione organica, anche analizzando il fabbisogno al 2035. Al contempo, per oltre metà dei progetti finanziati dalla M2C1 Linea 1.B del PNRR prosegue l’iter di realizzazione, mentre alcuni segnalano criticità. Tra le sfide future per il settore vi sono quelle di pannelli fotovoltaici, riciclo chimico delle plastiche e tessili.
Materiali critici e decarbonizzazione
Le politiche comunitarie spingono verso una maggiore sicurezza di approvvigionamento delle materie prime critiche e minori emissioni da parte di diversi settori. Se nel primo caso, ciò sta portando alla realizzazione di nuovi impianti e processi, nel secondo, gli impatti sul settore del waste management sono più difficili da delineare. Il meccanismo CBAM, ad esempio, ha introdotto una serie di disposizioni che, se non correttamente analizzate e gestite nel breve periodo, potrebbero influenzare significativamente la pianificazione finanziaria delle aziende europee ed extra UE.